La Fattoria di Altomena è situata 20 Km a sud-est di Firenze, su un’intera collina da dove si domina un’ampia parte della valle dell’Arno e Pontassieve, ad una altitudine di 300 metri e per un’estensione di 310 ettari.
Per queste sue caratteristiche, Altomena ha rappresentato sin dall’antichità un luogo sicuro per l’insediamento umano, grazie anche alla presenza di sorgenti d’acqua e al facile collegamento con i centri abitati.
   
Vi sono state infatti trovate tracce di presenza umana risalenti alla preistoria, ma è soprattutto in epoca etrusca, prima, e, successivamente, romana che si hanno prove evidenti di un concreto e stabile insediamento umano. Altomena non è infatti lontana dal tracciato della famosa strada etrusca Cassia Vetus, alla quale era certamente
collegata, ed etrusco è il toponimo che la identifica. Nel 1929 inoltre vengono ritrovati ad Altomena i resti di una villa romana, ora esposti al Museo Antropologico di Firenze, mentre sono numerose le testimonianze di matrice romana rinvenute in tutta l’area di Pelago. Furono i Romani ad iniziare la coltivazione stabile di questi terreni, rendendoli fertili.
Ma nel VI sec. d. C. l’invasione longobarda causa un cambiamento nella gestione del territorio. I coloni romani vengono sottomessi ai nuovi signori, che creano un’organizzazione di tipo feudale per il controllo delle terre acquisite.
 
Altomena diviene proprietà dei Conti Guidi, i potenti signori proprietari di molte terre dalla Romagna al Casentino sino al confine orientale di Firenze. Sorgono allora molti castelli e torri di guardia, e Altomena è un chiaro esempio di questo fenomeno. La menzione di castello si ha in varie occasioni, negli atti di vendita e nei diplomi imperiali di Federico Barbarossa, Arrigo VI e Federico II nel XII-XIII sec. d. C. , quando i Longobardi diventano presenza stabile in questo territorio. Nel corso del XII sec., secondo i documenti vallombrosani, Altomena partecipa anche alla Seconda Crociata sotto le insegne di Guido Guerra. Ed è del 1103 un atto di donazione “di terre e di cascine nella corte di Altomena” fatto dalla Marchesa Matilde di Canossa con il figlio adottivo Guido Guerra a beneficio di Vallombrosa. Nel 1377 la Signoria di Firenze vende a Zanobi Serzello, orafo di Firenze, alcune proprietà di Altomena, ed è la famiglia fiorentina dei Serzelli a possedere e far coltivare le terre del luogo per diversi secoli, fino all’estinzione avvenuta nel 1803. Diventa infine una tranquilla residenza di campagna, circondata dai poderi che ad essa facevano capo.
Nel 1803 un ramo cadetto della famiglia dei Conti Bardi di Firenze subentra ai Serzelli e ne assume il cognome, divenendo Bardi Serzelli. I Conti Bardi Serzelli abitarono Altomena sino alla metà del XX sec.. Sono loro a dare alla complessa e articolata pianta della villa l’assetto che tuttora la caratterizza.
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